LA STORIA NON SI SFRATTA
Il Comune di Roma ha sfrattato l’Istituto storico italiano per il Medio Evo – nato nel 1883 per dare “unità e sistema alla pubblicazione de’ Fonti di storia nazionale” – dai locali che occupa dal 1923. Si richiede di “rilasciare bonariamente i locali, liberi da persone e cose, entro 90 giorni dal ricevimento della presente…”. Si minaccia la “riacquisizione forzosa del bene” e si dice falsamente che l’Istituto è debitore di 24.437,88 euro. I locali sono richiesti per le necessità di spazi dell’Archivio storico capitolino, che era stato collocato nel complesso borrominiano da Pietro Fedele. Sorprende che lo stesso Comune abbia restaurato nel 2006 grandi spazi al secondo e al terzo piano dello stesso complesso borrominiano destinati al Capitolino e tuttora del tutto inutilizzati.
Sfuggono le motivazioni di questa richiesta che priverebbe Roma di un’istituzione riconosciuta nel mondo e con un’intensa attività culturale ed editoriale. L’Istituto è una fondamentale risorsa al servizio della Città di Roma, del nostro Paese e della comunità internazionale degli storici.
Chiediamo quindi il ritiro di questa decisione e la conferma del pieno diritto dell’Istituto a rimanere all’interno dei locali che attualmente occupa.
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